Col termine s’intende l’atto di costruire nuovamente un edificio, talvolta con l’idea di un miglioramento, integrando dati noti con ipotesi o congetture, al fine di restituire il manufatto alla forma d’origine o presunta tale. È attività collegata all’agire sulle preesistenze di vario genere e dimensione, estesa quindi dalle opere d’arte ai tessuti edilizi, in seguito ad eventi distruttivi, antropici o naturali. Risponde alla riparazione di danni, materiali e figurativi, secondo tre alternative: ricostruire con forme identiche o analoghe alle primitive, dar luogo a nuove costruzioni oppure, dove possibile, reintegrare ciò che materialmente sussiste anche at- traverso nuovi elementi appositamente ricercati o comunque venuti in luce. In quest’ultimo caso i criteri con cui si opera discendono stretta- mente dal manufatto stesso e da quanto rimane di esso, nel rispetto della potenziale rilavorabilità delle parti aggiunte, della loro compatibili- tà fisico-chimica con l’esistente e di una chiara distinguibilità del nuovo all’antico. Come tale, la ricostruzione può considerarsi anche quale sviluppo ‘storico’ del restauro, sopraggiunto in seguito alla Prima ed alla Seconda Guerra Mondiale e ai recenti gravi terremoti, motivato da ragioni estetiche oltre che pratiche, simboliche, religiose, politiche, sociali e, da ultimo, economiche.
Lemma "Ricostruzione" / Salvo, Simona Maria Carmela. - ELETTRONICO. - (2020), pp. 221-223.
Lemma "Ricostruzione"
SALVO, Simona Maria Carmela
2020
Abstract
Col termine s’intende l’atto di costruire nuovamente un edificio, talvolta con l’idea di un miglioramento, integrando dati noti con ipotesi o congetture, al fine di restituire il manufatto alla forma d’origine o presunta tale. È attività collegata all’agire sulle preesistenze di vario genere e dimensione, estesa quindi dalle opere d’arte ai tessuti edilizi, in seguito ad eventi distruttivi, antropici o naturali. Risponde alla riparazione di danni, materiali e figurativi, secondo tre alternative: ricostruire con forme identiche o analoghe alle primitive, dar luogo a nuove costruzioni oppure, dove possibile, reintegrare ciò che materialmente sussiste anche at- traverso nuovi elementi appositamente ricercati o comunque venuti in luce. In quest’ultimo caso i criteri con cui si opera discendono stretta- mente dal manufatto stesso e da quanto rimane di esso, nel rispetto della potenziale rilavorabilità delle parti aggiunte, della loro compatibili- tà fisico-chimica con l’esistente e di una chiara distinguibilità del nuovo all’antico. Come tale, la ricostruzione può considerarsi anche quale sviluppo ‘storico’ del restauro, sopraggiunto in seguito alla Prima ed alla Seconda Guerra Mondiale e ai recenti gravi terremoti, motivato da ragioni estetiche oltre che pratiche, simboliche, religiose, politiche, sociali e, da ultimo, economiche.File | Dimensione | Formato | |
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